LA SALUTE MENTALE

Mente e cervello non sono la stessa cosa, anche se sono legati indissolubilmente. Oltre cento miliardi di neuroni aprono e chiudono nel nostro cervello una miriade infinita di collegamenti, a seconda delle esperienze che facciamo e del significato che diamo loro.

Quando è una parte del corpo a dover essere curata è giusto che il paziente stia a letto, che i medici lo visitino, toccandolo, ascultandolo, facendo delle analisi, per trovare la natura del male. Ma la psichiatria si è separata dalla neurologia proprio per l’impossibilità di considerare i disturbi psichici esclusivamente come disturbi del cervello. Non esiste una linea di confine assoluta fra salute e malattia mentale.




Sono quattro le diverse condizioni mentali che una persona può incontrare nel corso della vita:






LA CONDIZIONE DI BENESSERE MENTALE:

È quella in cui si vive quando esiste un buon livello di soddisfazione dei bisogni, insieme ad una soddisfacente qualità della vita: Equilibrio, serenità, tranquillità, accettazione del proprio stato individuale e sociale, ma allo stesso tempo curiosità e spirito di iniziativa, contraddistinguono tale condizione. Certamente non è uno stato che si raggiunge una volta per tutte e per tutti uguale: nelle alterne situazioni dell’esistenza, il benessere mentale è l’obiettivo verso cui l’individuo tende costantemente.


LA CONDIZIONE DI DISAGIO MENTALE:

È quella in cui si vive quando si avverte uno stato di sofferenza, connesso a difficoltà di varia natura (negli affetti, nel lavoro, ecc.) che comunque si presentano nella vita. Tensione, frustrazione, aggressività o tristezza caratterizzano questa condizione, senza tuttavia che si instauri alcun sintomo specifico.E’ bene tenere presente che, insieme alla condizione di benessere, una quota di disagio è parte integrante di ogni esistenza.


LA CONDIZIONE DI DISTURBO (O MALATTIA) MENTALE:

È quella in cui il soggetto vive quando non trova risoluzione alla sofferenza in cui lo pone la condizione di disagio, ovvero quando essa raggiunge livelli di intensità molto elevati. Si passa dal disagio al disturbo quando alla sofferenza prolungata o intensa si accompagnano alterazioni mentali o dei comportamenti. La sofferenza si “clinicizza”, cioè insorgono sintomi psichiatrici specifici: deliri, allucinazioni, ossessioni, ecc. Sebbene la condizione di disturbo mentale non rientri nella vita normale, tutti, in situazioni particolari, possiamo incorrere in tale condizione. La condizione di disturbo può essere temporanea se curata efficacemente e in maniera tempestiva.


LA CONDIZIONE DI DISTURBO MENTALE STABILIZZATO
(O MALATTIA MENTALE CRONICA):


È quella in cui il soggetto vive quando il disturbo si cronicizza: dunque, perdurano nel tempo non solo le alterazioni mentali o del comportamento, ma anche la situazione che le ha determinate. Molto spesso il disturbo si stabilizza per non essere stato curato o per essere stato curato male.





Le quattro condizioni che abbiamo tratteggiato costituiscono il sistema di riferimento entro cui vanno riveduti e collocati i concetti tradizionali di malattia e di salute mentale. Infatti, la psichiatria moderna considera nettamente falsa e dannosa un’idea ampiamente diffusa nel senso comune. L’idea è quella che divide la mente umana in due soli stati possibili: lo stato sano e lo stato malato, al quale immediatamente si collegano i pregiudizi della organicità, inguaribilità, ecc. In realtà, quella che chiamiamo “esistenza normale”, comprende anche condizioni di disagio, che possono sfociare in veri e propri disturbi.

Si tratta sempre di passaggi sfumati e graduali, spesso reversibili.

Ciascuno di noi transita continuamente tra la prima e la seconda condizione, dal benessere al disagio e viceversa; qualcuno può trovarsi nella terza condizione, essere cioè soggetto a specifici disturbi; qualcuno può, infine, stabilizzarsi su un certo disturbo, ponendosi in una condizione di difficile reversibilità.Si vede chiaramente che l’idea che alcune teorie rifiutano è frutto di un pregiudizio ulteriore, che potremo chiamare manicheo, o del bianco e nero: la tendenza a dividere il mondo in due parti, malattia e salute, folli e normali. Un modo di vedere le cose apparentemente semplice, evidentemente primitivo, sicuramente dannoso.

In conclusione, la sofferenza mentale è presente nel disagio, nel disturbo e nel disturbo stabilizzato e non la si può capire ed affrontare fin quando non ci si libera del pregiudizio manicheo.




Ognuno di noi può soffrire psicologicamente, più o meno intensamente, ogni volta che è sottoposto a:




Quando questi problemi fondamentali della esistenza umana, trovano condivisione e affetto la sofferenza può essere un modo per diventare più maturi, quando viceversa si risponde con derisione e rifiuto la sofferenza non può che aggravarsi. La salute mentale è in gran parte legata al modo in cui le persone stanno fra loro, alla loro reciproca attenzione, accettazione, sintonia, tolleranza, alle esperienze che ognuno fa con gli altri nel corso di tutta la vita.
La mente umana non è paragonabile ad una macchina sofisticata e complessa che può andare incontro a qualche guasto.
Per questo i disturbi mentali non possono essere curati come le malattie del corpo.

Per questo i farmaci, pur essendo di grande aiuto in alcune occasioni, non possono rappresentare l’unica cura e, se usati a sproposito, rischiano di procurare gravi danni.

Nonostante si sappia ancora poco sulla malattia mentale, negli ultimi 20 anni abbiamo imparato molte cose su coloro che ne soffrono. Sappiamo che non sono violenti, che si sentono fragili, che sono spesso impauriti dalla gente dalla quale si ritengono osservati e giudicati. Sappiamo che ricercano l’aiuto degli altri, ma che hanno talmente paura di essere delusi, da rifiutarlo allo stesso tempo. Sappiamo che anche le persone più sofferenti, se adeguatamente aiutate, possono raggiungere una buona autonomia con soddisfazione loro e di chi li circonda. Da quando abbiamo imparato queste ed altre cose, la psichiatria è completamente cambiata, passando da una concezione di rassegnato controllo dei vecchi ospedali psichiatrici ad una realmente terapeutica dei nuovi Dipartimenti di Salute Mentale.

Chi soffre di disturbi mentali ha bisogno di sentirsi accolto e benvoluto, di sentirsi parte di un gruppo, di poter stabilire relazioni di fiducia che gli permettano di accettarsi ed apprezzarsi.

Oggi si tende a condividere con i pazienti attività lavorative, sportive, ricreative che possano facilitare l’incontro e la comunicazione con loro, e a considerare tutto questo come cura.


Nella genesi della sofferenza mentale non vi sono né cause precise né colpevoli.

Nessuno deve sentirsi responsabile.

Tutti possono contribuire alla cura.





UNA CURA

Che si rivolga alla persona che abbiamo di fronte, ma anche alle sue relazioni familiari e sociali.

Che sia in grado di inventare una comunicazione, che sappia raggiungere chi, per evitare delusioni, tende a isolarsi e a sottrarsi.

Che utilizzi le nostre stesse persone come strumento terapeutico.

Che sia diversa da quella che ha ricevuto un’altra persona e da quella che ha ricevuto la stessa persona, in altri momenti.


Le difficoltà consistono nel superare l’esasperata ambivalenza di chi teme le stesse cose che desidera, ama le stesse cose che odia, cerca di distruggere quegli stessi sentimenti ai quali aspira.

Ma anche il più grave dei pazienti mantiene una disponibilità ai rapporti umani che, con pazienza, interesse e caparbietà è possibile sviluppare.

La storia della nuova psichiatria è la storia della riscoperta della soggettività dell’uomo, anche se malato, e del rispetto della sua sofferenza, di una sofferenza che ci appartiene, perché trae le sue radici dalla stessa condizione umana.

In un Dipartimento di Salute Mentale lavorano medici ed operatori socio-sanitari che non si limitano esclusivamente alla cura dei disturbi mentali, ma cercano di favorire le condizioni psicologiche, culturali e sociali che garantiscono una diffusa salute mentale.

Tutti possono rivolgersi al Servizio Dipartimento di Salute Mentale, basta presentarsi o prendere un appuntamento telefonico per trovare una persona che ascolta con discrezione e interesse. Successivamente verranno concordate le iniziative più adeguate per affrontare i problemi.