Comunicato stampa della presidente Gisella Trincas

A proposito delle dichiarazioni del Ministro Storace sulla Legge 180 – 28 dicembre 2005

COMUNICATO STAMPA

Il Ministro Storace ha dichiarato di voler mettere mano alla Legge 180 per dare “una prospettiva di sicurezza alle famiglie” e perché “dopo 30 anni ci sono cose che vanno ridiscusse”.
Rappresento la Federazione Nazionale che raggruppa oltre 150 Associazioni di familiari e utenti della salute mentale impegnate su tutto il territorio Nazionale; le stesse che da quasi 30 anni si battono per la piena applicazione della Legge di Riforma Sanitaria e Psichiatrica.
Conosciamo quindi molto bene la gravità della situazione esistente laddove la Legge non è stata correttamente e puntualmente applicata (in gran parte del Paese).
Sappiamo bene cosa chiedono le famiglie e di cosa hanno necessità, così come conosciamo le esigenze e le attese delle persone colpite dalla sofferenza mentale. Conosciamo anche i luoghi dove le buone pratiche sono la norma e quelli dove le cattive pratiche (contenzione, porte chiuse, ambulatori inadeguati, assenza di risorse) resistono, danneggiando gravemente le persone.
Il punto quindi non stà nel toccare la Legge ma nel mettere mano alla sua attuazione.
Creare quindi, nel Paese, le condizioni politiche, finanziarie e culturali, affinché una Legge così avanzata (rispetto alla legislazione Europea e mondiale) venga finalmente applicata. Non solo in quei luoghi dove Amministratori sensibili e illuminati ne hanno compreso l’importanza, ma su tutto il territorio nazionale. E’ stato grazie alla 180 se in Italia sono stati chiusi i Manicomi; luoghi vergognosi e terribili che hanno prodotto follia, dolore e disperazione
Non si può dire (noi familiari non lo permettiamo) che le famiglie sono disperate per colpa della Legge 180, che la gente muore per colpa della Legge 180, che le persone sono abbandonate per colpa della Legge 180. Bisogna riconoscere che per 30 anni il Governo e il Parlamento non hanno portato a compimento questo straordinario processo di cambiamento.
Ciò che serve lo sappiamo tutti: risorse finanziarie certe e continue nel tempo che il Governo Centrale, le Regioni e le Aziende Sanitarie Locali mettano in campo per realizzare i centri di salute mentale aperti 24 ore su 24; servizi ospedalieri di diagnosi e cura che abbandonino qualunque pratica coercitiva e siano in grado di far fronte tempestivamente a tutte le richieste di ricovero urgente o volontario; piccole strutture residenziali (comunità terapeutiche, comunità alloggio, ecc.) in cui le persone con sofferenza mentale possano intraprendere un percorso di ripresa e di emancipazione; sostegno forte e adeguato alle famiglie che vivono il problema della sofferenza mentale. Sostegno e alleggerimento del carico assistenziale che può essere garantito solo da un servizio territoriale di salute mentale immediatamente attivabile e da una comunità sensibile e accogliente.

Bologna, 28.12.2005

La Presidente Nazionale UNASAM
Gisella Trincas

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